Case editrici italiane indipendenti: quali sono le più conosciute e cosa pubblicano?

In Italia il settore librario è in particolare fermento e le case editrici fondate negli ultimi anni sono davvero tantissime, addirittura migliaia. Tra di esse si può operare una distinzione: grandi gruppi editoriali e piccole case indipendenti. Ci occupiamo proprio di queste ultime, per scoprire quali sono le principali e che caratteristiche hanno.

Case editrici italiane indipendenti: le caratteristiche principali

Per semplificare, si può dire che le case editrici indipendenti sono quelle che non fanno parte di un gruppo editoriale. Si tratta di una distinzione economica che vede l’editore completamente autonomo e in grado di gestire da solo il proprio capitale ma anche la natura delle pubblicazioni e la linea editoriale. Ciò porta a numerose conseguenze: non dovendo dipendere da una proprietà superiore o da specifiche richieste di mercato, le “indie” sono più libere di rivolgersi a temi originali, fuori dal coro e spesso controversi, scoprendo anche nuove voci alternative per alimentare il panorama letterario italiano.
Le case editrici indipendenti sono spesso di piccole dimensioni – anche, ma non è detto –  e hanno un fatturato abbastanza basso, così come uno scarso numero di titoli pubblicati ogni anno. Costituiscono però la maggioranza del mercato: pensiamo al fatto che oggi in Italia ne esistono circa settemila. Una percentuale elevatissima tra queste ha un fatturato annuo inferiore al milione di euro ed è composta da pochissimi dipendenti. Solitamente si dedicano alla pubblicazione di esordienti e contano su pochi lettori fedeli, che hanno voglia di scoprire voci e storie nuove.

Case editrici italiane indipendenti: eccone alcune da tenere d’occhio

case editrici italiane indipendenti
Una casa editrice indipendente è autonoma a livello economico e editoriale, senza dipendere da una proprietà superiore
Visto l’altissimo numero di case editrici italiane indipendenti –  abbiamo detto a oggi quasi settemila -,  è impossibile tracciare una panoramica completa della situazione. Possiamo però iniziare a prendere in esame cinque esempi tra i più noti, per studiare le identità specifiche di ognuna di esse e dimostrare la loro infinita varietà.

Adelphi

Nata nel 1962 dal progetto di tre intellettuali, Luciano Foà, Roberto Bazlen e Roberto Calasso, rappresenta una delle case editrici più sofisticate d’Italia. Da sempre impegnata nella pubblicazione di letteratura di alta qualità, è anche aperta a un pubblico vastissimo, creando l’equilibrio perfetto tra valore e vendita. Infatti si tratta di un’azienda ormai molto conosciuta, soprattutto per le copertine ben riconoscibili color pastello.
La sua storia societaria è molto particolare poiché per alcuni anni ha fatto parte di un gruppo editoriale, RCS, ma quando la sezione Libri è stata venduta a Mondadori ha deciso di tornare indipendente. Una scelta coraggiosa, che ha garantito l’autonomia necessaria per continuare a seguire un’idea di editoria ben specifica e ormai consolidata. Adelphi è nata come la casa editrice dei libri meritevoli ma scartati dagli altri editori e questo deve rimanere. Ad oggi ha un seguito di lettori fedeli e, nonostante la sua indipendenza economica, riesce a collocarsi tra le più conosciute e ampie case editrici d’Italia.

Il Saggiatore

La situazione del Saggiatore è davvero particolare. Infatti la casa editrice milanese è stata fondata nel 1958 dal figlio di Arnoldo Mondadori, Alberto. Dunque le generazioni successive al fondatore decidono di staccarsi da quello che poi sarebbe diventato il più grande gruppo editoriale italiano per perseguire un unico obiettivo: diffondere libri culturalmente importanti, a livello artistico, storico, scientifico. Ancora oggi, dopo più di sessant’anni, i nipoti di Alberto, Luca e Mattia, dirigono il progetto con l’intento di trovare titoli che rappresentino il tempo in cui viviamo e gli resistano. L’obiettivo è far sì che essi vengano presi a modello dalle generazioni future per rappresentare la cultura contemporanea.
La collana principale infatti, chiamata La Cultura, vuole interpretare il presente con opere narrative e saggistiche, spesso anche di natura ibrida. Gli ambiti di analisi sono moltissimi: filosofia, antropologia, musica, poesia, storia, scienza, arte, cinema, romanzo. Popolare tra gli amanti dell’alta cultura, ha portato al successo in Italia autori come Joan Didion, Joyce Carol Oates, Emma Glass.

Iperborea

case editrici italiane indipendenti
Le case editrici indipendenti in Italia sono circa settemila, sarebbe impossibile esaurire l’argomento
Come già anticipato, le case editrici indipendenti hanno più possibilità di sperimentare e specializzarsi in tematiche ancora poco considerate. Iperborea lavora proprio su questo: Emilia Lodigiani, che l’ha fondata nel 1987, è mossa dalla passione per la cultura nordica e dalla voglia di farla conoscere nel nostro paese. Tra classici e narrativa contemporanea, la casa propone alcune chicche letterarie spesso poco note provenienti dai paesi scandinavi e baltici. Molto conosciuta è la collana The Passenger, costituita da libri-magazine che raccolgono inchieste, reportage e saggi sulla vita di un paese.
Fondamentale per una casa editrice indipendente e di piccole dimensioni è creare un’identità ben definita. A contribuire a fornire un ritratto specifico è il formato dei libri, a dir poco unico. I volumi infatti sono molto più lunghi e stretti del solito. L’obiettivo è renderli subito riconoscibili, ma anche maneggevoli e comodi per il lettore. Guardando le pagine interne, tale scelta ha come conseguenza una gabbia di testo molto particolare, simile alla colonna di giornale, che favorisce una lettura rapida e non faticosa. Infine Il formato richiama le guide turistiche: è come se invitasse a scoprire un nuovo territorio culturale, quello nordico, intraprendendo un viaggio metaforico.

Edizioni E/O

Fondata nel 1979 da Sandro Ferri e Sandra Ozzola, Edizioni E/O nasce come una piccola azienda a conduzione familiare. Con il coinvolgimento di professionisti del settore l’impresa si è allargata definendo un’identità specifica. L’obiettivo è portare i lettori italiani a conoscenza della letteratura mondiale, anche di quei territori poco analizzati. Il logo è infatti un uccello migratore, simbolo di esplorazione e spostamento.
Se all’inizio i redattori si concentrano maggiormente sulla saggistica politica, ora si mostrano aperti anche alla narrativa, spaziando dall’estremo oriente all’occidente statunitense, passando per l’Africa e il Sudamerica, senza dimenticarsi dell’area mediterranea. La casa si definisce infatti “un progetto da sempre orgogliosamente indipendente che promuove la mappatura di una letteratura che interagisca con il mondo contaminando generi e culture”. E nonostante l’indipendenza economica Edizioni E/O è riuscita a sfornare successi incredibili, come la saga fantasy dell’Attraversaspecchi, il bestseller mondiale Cambiare l’acqua ai fiori (Valérie Perrin) e la quadrilogia de L’amica geniale (Elena Ferrante), oggi anche una serie TV.

L’Ippocampo

Anche in questo caso analizziamo una casa editrice fortemente specializzata. Si tratta infatti di un marchio di libri illustrati di alta qualità legati a diversi ambiti: arte, design, fotografia, cucina e lifestyle. Fondata nel 2005 a Milano offre decine di pubblicazioni all’anno, divise in due categorie: Illustrati e Ragazzi. La prima offre titoli di arte, botanica, cucina, design, grafica e moda. La seconda invece è dedicata ai più giovani, bambini e adolescenti.
In particolare sta avendo un grandissimo successo la collana Minalima, che riprende integralmente alcune tra le favole per bambini più famose e crea vere e proprie opere d’arte formato libro, arricchito da inserti cartotecnici. Il libro della giungla, La bella e la bestia, Il giardino segreto e molti altri: questi volumi da collezione rappresentano ora il più grande successo della casa, apprezzati da grandi e piccini.

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Category: Pensieri

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