L’importanza di uno stile di scrittura adeguato

Quando si scrive un libro, di qualsiasi genere letterario sia, fiction o non fiction, ci sono alcuni elementi imprescindibili di cui tenere conto. Non solo la capacità di trovare storie o argomenti interessanti per il lettore e di saperli organizzare nella maniera più logica, ma anche la destrezza nel modo di raccontare. Infatti, se il “cosa” si scrive è di fondamentale importanza, possiamo porre sullo stesso livello anche il “come” lo si fa. Stiamo dunque parlando di stile di scrittura, un tema spesso ritenuto secondario rispetto al contenuto, ma ugualmente rilevante.

Che cos’è lo stile di scrittura?

Prima di comprendere come trovare il proprio stile, occorre dare una definizione del termine. Lo stile è l’insieme di strategie linguistiche, sintattiche e ritmiche che un autore attua per fare emergere i propri contenuti con efficacia. In poche parole, riguarda il modo in cui si sceglie di proporre la sostanza del testo ai lettori, di combinare parole e frasi in maniera del tutto personale, per offrire un prodotto unico e riconoscibile.
stile di scrittura
Nonostante lo stile di scrittura debba essere originale, ci sono alcune regole generali da rispettare.
Ma, di conseguenza, il suo significato va oltre questa semplice definizione: lo stile è la vera e propria identità che viene fornita all’opera, la sua personalità. Così, inevitabilmente riflette identità e personalità dell’autore che, attraverso la scrittura, si presenta ai propri lettori in un certo modo. Un testo insomma racconta chi è il suo autore, permette di riconoscerlo, e lo connette al pubblico, creando un rapporto di fiducia.
Una piccola precisazione: si potrebbe pensare che elaborare uno stile soggettivo sia una prerogativa solo degli scrittori professionisti. Non è così! Ognuno di noi si esprime in maniera differente, e ciò emerge anche nella scrittura. Lo stile è la firma che l’autore dà al testo, grazie al quale viene identificato. Non avendo nulla a che vedere con l’aspetto qualitativo o la portata delle capacità di chi scrive o il suo prestigio, anche un esordiente può essere in grado di elaborarne uno originale.

Le regole generali

Chiaramente ogni libro è a se stante, dunque anche lo stile è soggetto a cambiamenti di caso in caso. Se la sua prerogativa è dimostrare l’originalità e la personalità dell’autore, è insito nella sua natura dover distinguersi dagli altri. Eppure esistono generali consigli, buone norme di scrittura da rispettare indipendentemente dal taglio che l’autore vorrà poi dare all’opera. Per menzionarne alcune: scegliere le parole con cura, puntare sulla semplicità senza cedere a ridondanza o verbosità (troppi avverbi o espressioni ricercate), rendere coerente stile e contenuto.
Questi consigli sono tramandati da decenni anche grazie a manuali riguardanti i fondamenti della materia. Sono utili come base da cui partire, soprattutto per gli esordienti. Uno dei punti di riferimento in questo senso è un testo che continuo da anni a consigliare perché particolarmente efficace come guida: The elements of Style, di William Strunk jr. Si tratta di uno degli scritti più completi sul campo, che delinea gli aspetti più importanti da prendere come punto di partenza per elaborare, successivamente, uno stile proprio.
Alcune delle “elementari norme compositive” che delinea sono: costruire ogni paragrafo attorno a un’idea centrale (espressa da una frase chiave ripresa all’inizio e alla fine), preferire la forma attiva a quella passiva e la forma positiva a quella negativa, usare un linguaggio chiaro e specifico evitando termini inutili, attenersi a un unico tempo verbale, avvicinare parole e frasi correlate. Ma teniamo sempre a mente che, come specificato poc’anzi, questi consigli non sono altro che un punto di partenza, un terreno comune su cui costruire un’identità propria, unica. Se ogni storia è a sé, anche il modo di raccontarla lo sarà. Le regole basilari di buona grammatica e sintassi sono imprescindibili, ma è necessario individuare uno stile adatto alla natura del testo, in modo che quest’ultimo abbia una voce originale e inimitabile.

Le variabili di originalità

Se le regole generali, come detto, sono solo un inizio per elaborare uno stile unico e originale, come è possibile per un autore distinguersi dagli altri e acquisire autorevolezza? Quando si sceglie in che modo scrivere il proprio testo, è bene analizzare alcune questioni apparentemente banali ma in realtà fondamentali per arrivare al giusto lettore. Un esempio è come appellarvisi: lo si vuole coinvolgere o si preferisce raccontare la storia senza appelli a chi legge? Ci si vuole rivolgere al “tu” singolo (più confidenziale e amichevole) o al “voi” collettivo (più distante e discreto)? Per poter rispondere a questa semplice domanda è necessario compiere analisi puntuali e sofisticate riguardanti il target del libro. Età e luogo di provenienza, abitudini e interessi, grado di istruzione e professione: queste sono solo alcune delle tante variabili di cui tenere conto durante la stesura e l’elaborazione del proprio stile, per capire ad esempio se è necessario creare un contatto diretto o rimanere più ancorati alla storia.
Nella mia carriera da scrittrice e book coach ho imparato quali sono gli aspetti giusti su cui concentrarsi per definire con precisione, prima della stesura, quale modello di stile applicare. Eccone alcuni: oggettività (ci si vuole esporre in prima persona per creare coinvolgimento o si preferiscono le forme neutre per affermare autorità?), confidenza (bisogna essere considerati come un modello da seguire usando un linguaggio tecnico o un amico da ascoltare prediligendo espressioni semplici?), velocità (si vuole comunicare dinamismo con frasi brevi e paratattiche o profondità con proposizioni lunghe e ipotattiche?), originalità (si aspira a comunicare prudenza con una lingua posata e accademica o innovazione con termini inconsueti o gergali?).

Stile di scrittura: conclusioni

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Quando si scrive è necessario tenere conto il tipo di testo e i destinatari a cui esso è rivolto.
Lo stile chiaramente deve adattarsi al contesto, soprattutto al target, come già affermato. Ma oltre a chiedersi chi leggerà il testo (i destinatari), l’autore dovrà domandarsi quali sono gli argomenti da trattare e perché (la tematica). In definitiva, ciò di cui bisogna sempre tenere conto è lo scopo del testo che si sta scrivendo. Se ben definito, è di grande aiuto all’autore prima di tutto per capire a quale target di lettori riferirsi e poi a quale tipologia di opera dedicarsi. La scelta del registro e del lessico è fondamentale: solo configurando il testo sulla base di queste variabili potremo mantenere le nostre promesse in modo onesto e completo. L’autore ha il compito di immedesimarsi con il proprio pubblico, perché solo in questo modo potrà convincerlo davvero.

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Category: Pensieri

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