Sette grandi manuali di scrittura

La buona scrittura si raggiunge in piccola parte grazie al talento, ma soprattutto con grande allenamento. C’è però anche un altro elemento di cui tenere conto, ovvero lo studio. Per acquisire competenze è necessario avere una visione panoramica di tutto ciò che serve, quindi anche di tecniche e schemi da imparare e applicare all’occorrenza. Per questo esistono i manuali di scrittura. In quanto scrittrice e book coach voglio consigliarti i sette migliori, i pilastri della narratologia, che hanno aiutato generazioni di grandi scrittori e miglioreranno, se usati correttamente, anche la stesura del tuo testo.

Elementi di stile nella scrittura di William Strunk Jr. and E.B. White

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Elementi di stile nella scrittura di William Strunk Jr. and E.B. White
Da più di un secolo fenomeno editoriale globale da più di un milione di copie vendute, The Elements of Style si propone come il principale testo per imparare a scrivere meglio. Tutto ciò che si dovrebbe sapere sulla scrittura è contenuto qui, solo l’essenziale, presentato in maniera sintetica e diretta. Punteggiatura, sintassi, principi di composizione, questioni di forma, parole spesso abusate da evitare: Strunk schematizza le nozioni principali per imparare a scrivere in maniera più fluida e corretta grazie all’esperienza decennale da professore universitario.
L’edizione italiana risulta particolarmente utile perché riadattata sostituendo le parti riguardanti la lingua inglese con suggerimenti legati all’italiano. La chiarezza espositiva, la ricchezza di esempi pratici e la sintesi, lontane dall’oscurità del linguaggio accademico, rendono questo testo superiore a qualsiasi altro, una sorta di Bibbia per lo scrittore.

Gli strumenti dello scrittore. La cassetta degli attrezzi di chi pratica la scrittura per passione o per mestiere di Roy Peter Clark

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Gli strumenti dello scrittore. La cassetta degli attrezzi di chi pratica la scrittura per passione o per mestiere di Roy Peter Clark
Accanto al manuale di Strunk, anche questo si è affermato, prima negli USA e poi in tutto il mondo, come un testo fondamentale della didattica della scrittura. Nasce dalla convinzione che uno scrittore, seppure dotato di grande talento, debba comunque comportarsi da artigiano, che necessita di strumenti di lavoro. Si espongono dunque cinquanta strategie di scrittura, supportate da esempi e affiancati da esercizi.
Agli strumenti di base sono accostati quelli riguardanti l’originalità e la chiarezza espositiva, arricchiti infine da consigli di buone abitudini per organizzare la propria routine di scrittura. Tra i suggerimenti di cui fare tesoro figurano l’utilizzo della forma verbale attiva e l’impiego moderato di avverbi, ma anche i metodi per creare dialoghi accattivanti o per dare buone caratterizzazioni ai personaggi.

L’arte del personaggio di Lajos Egri

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L’arte del personaggio di Lajos Egri
A differenza dei manuali precedenti, questo testo si concentra solo su uno degli aspetti che compongono una buona storia: i suoi personaggi. Essi devono coinvolgere il lettore suscitando in lui potenti emozioni. Come? Egri non offre regole, consigli, tecniche, ma mostra come osservare al meglio sé stessi, per imparare a descrivere gli altri. Solo così un aspirante autore può comprendere la complessità, le sfumature e talvolta anche le contraddizioni insite negli uomini, e renderle al meglio nella propria storia (connotazioni caratteriali, evoluzioni, ascese e cadute).
Egri, scrittore e regista teatrale, compie un’analisi psicologica semplice ma approfondita di persone e personaggi, scoprendo quali sono i motori che ci spingono ad agire e i conflitti che ci permettono di provare emozioni. Solo osservando la realtà che lo circonda un autore sarà capace di riprodurla in maniera credibile, portando il lettore a empatizzare con le figure rappresentate o addirittura a immedesimarsi in esse (deve vivere gli eventi narrati e le emozioni provate come se fossero le proprie).

Anatomia di una storia di John Truby

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Anatomia di una storia di John Truby
Truby è stato un insegnante universitario il cui corso, “Great Screenwriting”, è divenuto celeberrimo nel tempo grazie alla grande efficacia della didattica, basata su lunghe ricerche nel campo. Per questo, all’uscita del manuale, decine di migliaia di copie sono andate subito a ruba. Oltre ad analizzare una forma specifica di scrittura, la sceneggiatura, il libro si presenta come un compendio pratico per migliorare la narrazione in generale, mostrando le basi fondamentali di una storia e i passi necessari per completarla.
Si pone come lo studio autorevole degli elementi della narrazione, senza abbandonarsi alla facile strada degli schemi prestabiliti (comprendenti atti, climax o colpi di scena), ma ragionando su ogni componente (ambientazione, dialogo, personaggi…). Certo, la lettura non è immediata data la profondità di trattazione, spesso meticolosa fino al particolare, ma eccellente per chi vuole creare storie di qualsiasi genere.

L’arco di trasformazione del personaggio di Dara Marks

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L’arco di trasformazione del personaggio di Dara Marks
Le narrazioni migliori hanno spesso una caratteristica in comune: il protagonista deve affrontare dei conflitti per giungere alla risoluzione finale. Così facendo cresce, evolve, acquisisce una nuova consapevolezza, superando un problema, oltre che esterno, anche interiore (il difetto fatale, detto “fatal flow”). Marks si occupa proprio di spiegare agli autori come gestire questo arco di trasformazione. Ispirandosi al volume di Vogler individua ciò che dà spessore umano alle storie, ovvero il rapporto tra l’evoluzione delle vicende e quella dell’eroe protagonista. L’arco di trasformazione è dunque un cammino necessario, poiché racconta la crescita e l’evoluzione di tutti noi.
I personaggi, come noi, possiedono una psicologia complessa, fatta di paure e sicurezze, pregi e difetti. Le storie devono riflettere l’esperienza umana, possedere le stesse dinamiche della nostra vita interiore, dunque basarsi sul cambiamento, sulla trasformazione. Solo così si può creare connessione con il lettore, che partecipa emotivamente al racconto. Progettare una storia significa creare eventi e personaggi credibili e coinvolgenti, risultato difficile da ottenere senza movimento o dinamismo (in questo modo la narrazione sembrerebbe unidimensionale e superficiale). Un’iniziale avvenimento causa la rottura degli equilibri quotidiani, ridestando qualcosa nel personaggio: a un cambiamento esteriore deve corrispondere uno interiore. Indipendentemente dagli elementi specifici, si tratta di uno schema universale, che ritroviamo nella maggior parte dei libri e dei film, e che possiamo inserire nella stesura di qualsiasi testo per renderlo più efficace.

Master di scrittura creativa di Jessica Page Morrell

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Master di scrittura creativa di Jessica Page Morrell
Morrell propone un approccio diverso da quello degli altri studiosi. Parte infatti dal presupposto che la maggior parte degli elementi che contribuiscono alla realizzazione di una narrazione efficace siano nascosti, difficili da individuare per un occhio inesperto. Eppure sono proprio quelli necessari a creare una storia coerente, che coinvolga la mente del lettore. Data la specificità dell’indagine dunque, si tratta di un manuale da affiancare a uno più semplice ed essenziale, come quello di Strunk o Clark. Insomma, è un approfondimento per chi conosce già le basi.
Tratta infatti di temi particolari come il cliffhanger e la suspance, il flashback e il subplot, il ritmo e la cura dei dettagli. Gli esempi non mancano, soprattutto quelli legati al genere thriller (più semplici e calzanti). Di grande utilità per coloro che già padroneggiano gli strumenti fondamentali, ma vogliono migliorarli e arricchirli con sfumature di grande efficacia.

Struttura e sintassi. Chiare e trascinanti, come acqua che scorre di Luisa Carrada

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Struttura e sintassi. Chiare e trascinanti, come acqua che scorre di Luisa Carrada
La prima domanda che gli scrittori, soprattutto se alle prime armi, si pongono quando devono approcciarsi alla stesura è: come comincio? Davanti a un foglio bianco è difficile pensare a quale sia la prima frase, la più adatta per un attacco d’effetto. Proprio questa guida può aiutare a rispondersi, non solo per scrivere un romanzo, ma anche un articolo, un post, una mail… E non si limita a questa domanda, ma scava in ogni problematica possibile (come convincere il lettore? Qual è la migliore lunghezza di un periodo? Come si scrive una conclusione memorabile?).
Carrada affronta il tema dell’organizzazione, di parole, frasi, paragrafi. In breve: la struttura. Con la giusta struttura, seguendo un ordine preciso (anche non logico, ce ne sono di tanti tipi!), un testo può diventare più chiaro e coerente. Gli obiettivi possono essere disparati: coinvolgere, informare, guidare, persuadere. E a ognuno di essi corrisponde una struttura: narrativa, giornalistica, per punti, argomentativa. Queste sono solo alcuni dei modelli che la business writer affronta nel proprio manuale, risultato di un’esperienza pluridecennale nella creazione di libri, articoli e laboratori di scrittura.

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Category: Libri per scrivere

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