Ispirazione e imitazione

Uno scrittore agli inizi del suo percorso letterario potrebbe tendere a riprendere le tecniche narrative dei suoi autori o generi preferiti. Certo questo presuppone una lettura partecipativa e intensa dei testi che si amano. Essere in grado di prendere spunto, di smontare un libro e carpirne le tecniche narrative non è imitazione ma ispirazione.
Ispirarsi alla letteratura è crescere: presuppone che prima di tutto che tu sia un lettore e presuppone in seguito che tu sia un lettore attento che riesce a prendere la parte migliore del libro che legge.
Prendere ad esempio scritture di qualità è un esercizio importantissimo. Ti consente nel tempo di trovare la tua voce letteraria.
Avrai ormai letto ovunque: importante è avere una voce letteraria. Magari qualche volta qualche casa editrice ha rifiutato un tuo scritto con la motivazione: manca la voce letteraria.
Ma alla fine che cosa è esattamente questa voce letteraria?
La voce è la personalità dello scrittore che schizza fuori dalle pagine che scrive.
Ma stiamo parlando di imitazione e ispirazione? Sembra esattamente il contrario della voce letteraria. Infatti apparentemente siamo proprio agli antipodi.
Ma ora una domanda voglio porla io a te: come si forma questa voce? Leggendo libri, leggendo di tutto anche gli autori che non ti entusiasmano e i generi che non ami. Solo leggendo e sperimentando viene fuori questa tua voce che rende il tuo scritto riconoscibile e soprattutto è solo tuo quel modo di scrivere, quello stile che ti contraddistingue. Ma allora la voce letteraria e lo stile sono la stessa cosa? No, non sono la stessa cosa ma sono parenti strettissimi.
La voce letteraria rappresenta la cosa più immateriale che possa esistere nel mondo della scrittura. La voce è quel talento nascosto, quel qualcosa che pochi possiedono e che fanno la differenza tra un fuoriclasse e uno scrittore bravo ma normale. Voglio farti un esempio nel campo delle arti. Tanti artisti dipingono ma un van Gogh lo riconosci subito, non hai bisogno di andare a leggere le etichette che i musei inseriscono per descrivere le opere d’arte e la stessa cosa accade con Botticelli se vai agli Uffizi a Firenze e ti trovi davanti alla Primavera non hai bisogno di leggere l’etichetta. Ecco, anche nella scrittura accade la stessa cosa, quando riconosci lo scrittore da un piccolo brano, hai davanti a te un fuoriclasse che possiede la sua voce letteraria.
Ma come si fa a creare uno stile e una voce? Con la pratica caro amante della parola scritta. Scrivere, scrivere e ancora scrivere. Ma non solo. Leggere, leggere e ancora leggere.
Se tu scrittore alle prime armi leggi solo libri contemporanei, magari leggi solo gialli perché è il tuo genere preferito, la prima cosa che ti accade è che conoscerai solo tecniche narrative contemporanee e soprattutto solo un genere letterario. Voglio fare un’ipotesi: se tu volessi fare l’ingegnere dovresti conoscere le tecniche, i materiali, le regole e tutto quello che farà di te un professionista capace; so bene che la scrittura è un’arte e non un mestiere. Ma io voglio andare contro ogni regola romantica che avvolge la figura dello scrittore. Se non conosci i classici, gli albori della letteratura, le voci letterarie importanti e anche i mutamenti della scrittura nel corso dei secoli, conosci solo quello che altri scrivono oggi, e voglio farti un esempio: tutti i gialli di successo contemporanei o quasi tutti hanno in comune molti elementi. Il commissario con problemi sentimentali, magari con un passato difficile e doti particolarissime che gli permettono di risolvere tutti i casi che gli vengono assegnati. Bene questa è imitazione o ispirazione? Nessuno delle due amico scrittore: questo è appiattimento, assenza di idee e di voce letteraria, è seguire una moda e seguire quello che i lettori comprano in questo momento, complice anche la tv con le serie tratte da libri anche mediocri. Il business è business.
Ma noi qui vogliamo imparare a diventare scrittori veri, a noi queste operazioni commerciali interessano poco o niente, a meno che non cerchiamo un successo effimero che svanirà tra qualche mese. In passato è accaduto anche con i libri con protagonisti di vampiri umanizzati e altri generi che ora nessuno ricorda più.
ispirazione e imitazione
Se si vuole creare un proprio stile e una voce letteraria importante che resterà nel tempo, allora il percorso da fare è più difficile.
Se si vuole creare un proprio stile e una voce letteraria importante che resterà nel tempo, allora il percorso da fare è più difficile. Se non sappiamo come Omero raccontava le gesta di Achille, né come Boccaccio scriveva un’opera importante come il Decamerone, usando la novella come tecnica narrativa, se non conosciamo i grandi scrittori del passato, anche volendo ispirarci a scrittori famosi, abbiamo a disposizione ben poca roba a cui ispirarci. Le tecniche narrative sono cresciute con le evoluzioni nel corso dei secoli. Conoscere lo scritto di scrittori che hanno creato un loro filone letterario o semplicemente hanno sperimentato nuove tecniche, l’imitazione non diventa solo imitazione ma ti aiuta a creare la tua voce letteraria. Se tu come lettore:
– hai esplorato la letteratura di vari paesi
– hai letto scrittori i cui libri sono diventati dei classici
– hai letto Manzoni o ancora Mann, o Pasternak
– se ti sei catapultato nel modo di scrivere delle varie epoche e culture
allora hai davanti a te tecniche narrative, voci letterarie forti, scrittori che hanno lasciato un’orma indelebile nella letteratura mondiale.
Se hai letto letteratura italiana, francese, americana, sudamericana, africana delle varie epoche avrai nel tuo bagaglio culturale letterario tante strade da percorrere, tante fonti di ispirazione. Se ti chiedi come puoi sviluppare la tua idea avrai davanti a te scelte illimitate. Non ti limiterai a imitare ma trarrai ispirazione da grandi penne del panorama letterario mondiale. Questo è il motivo principale per cui nei miei articoli continuo a martellarti invitandoti alla lettura. La lettura apre orizzonti mentali in qualsiasi lettore, ma in chi vuole diventare uno scrittore non apre solo orizzonti ma regala i ferri del mestiere. Devi rubare il mestiere, devi riuscire a trovare una tua voce.
Ora vediamo insieme da cosa emerge la tua voce letteraria.
Dal linguaggio: ogni scrittore deve trovare un suo modo di esporre le sue idee, un suo modo di proporre i suoi personaggi, un suo modo di raccontare. Attenzione: bisogna essere padroni delle regole grammaticali, sono la base. È ovvio che chi desidera fare della scrittura la sua attività, conoscere come si scrive un periodo e una frase è implicito, ma non basta per creare la tua voce letteraria. Un testo anche impeccabile dal punto di vista sintattico e grammaticale non è detto che sia un testo di valore, può diventare un buon esercizio didattico ma qui stiamo creando sogni e dobbiamo andare oltre.
La prosa: ci sono scrittori che usano una prosa ridondante piena di metafore e figure retoriche, altri preferiscono una prosa più asciutta ed essenziale. Tu non devi rifarti a nessuna delle due categorie devi trovare la tua prosa. Infine, il ritmo, il movimento nell’azione, l’uso di flashback, l’uso dell’intreccio, della suspense e dell’azione.
Quando pian piano esercitandoti imparerai a creare linguaggio, prosa e ritmo tuoi personali sei già sulla buona strada, pian piano uscirà fuori la tua voce e sarà meravigliosa.

Katia Tenti. Copyright © 2022 All rights reserved.

Foto di Julius Silver da Pexels
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Category: Pensieri

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